Pranopratica
La forma più antica di cura ci viene dalla mano. È istintivo, se si ha un dolore, cercare di alleviarlo passando una mano sopra la parte del corpo dolorante.
Le origini della pranopratica affondano nella notte dei tempi. Il termine "pranopratica " deriva dalla parola sanscrita "prana" che indica il "soffio vitale", il "respiro cosmico", una sorta di energia primordiale che pervade tutto l'universo.
IL prano pratico non è altro che colui che influisce sullo stato di benessere di un altro essere vivente, con la semplice imposizione delle mani, andando ad agire sul campo energetico degli individui.
Nella tradizione indiana Prana è ciò che che è in noi e fuori di noi, ciò che pervade ciascuno di noi e l'intero universo: è insieme respiro, principio della vita, energia che fa e da la vita.
Il Prana è costituito da due poli: HA, solare e positivo; THA, lunare e negativo (nella tradizione cinese diventano YANG e YIN).
L'armonia dell'universo in ogni sua componemte è la risultanza dell'equilibrio tra questi due poli del Prana.
L'armonia dell'uomo e, quindi, il suo benessere, corrispondono al giusto equilibrio di HA e THA.
In questa visione la Pranopratica trovala sua naturale collocazione riportando la persona al benessere attraverso il ripristino del suo equilibrio HA - THA.
Il principio è estremamente semplice, poiché consiste nell' apportare energia positiva (HA) dove manca, e energia negativa (THA) dove ne è presente una quantità eccessiva.
Il dottor Massimo Inardi (primo medico in Italia che studiò questo campo) la definiva “il medicinale in più nell’armadietto del medico”. Questo sta a significare che la pranoterapia non è mai in contrasto con la medicina allopatica, non interferisce su farmaci.
È fruibile da tutti, può essere utile in qualsiasi momento e a qualsiasi età, perché non ha controindicazioni.
È una tecnica naturale, energetica che viene eseguita da operatori, nel nostro caso, con determinate caratteristiche, con frequenza di corsi specifici e con iscrizione ad albo professionale di diritto privato.
È di valido aiuto in
- Problematiche legate allo stress
- In somatizzazioni
- In tutti gli stati dolorosi imputabili a cause diverse
- Aiuta il rilascio delle endorfine, creando uno stato di benessere generale
- È utile, agli sportivi, per il recupero dopo una gara o un periodo particolarmente intenso
- Essendo un antistress, porta a lucidità mentale
- Migliora l’efficienza fisica e psichica
La pratica efficace richiede studio ed esperienza.